UCI, rinforzati l’impegno per lo sviluppo sostenibile e le misure di sicurezza per i corridori: vietata la discesa alla Mohoric

L’UCI fa nuovi passi avanti per la sicurezza e per lo sviluppo sostenibile. Il Comitato dell’UCI, riunitosi il 3 e 4 febbraio in video conferenza ha stabilito nuove linee guida che porteranno team e corridori a cambiare alcune abitudini e gli organizzatori a ricevere nuove direttive, al fine di migliorare la sicurezza dei corridori e di incentivare lo sviluppo sostenibile. Innanzitutto, è stato stabilito che ogni 30 o 40 chilometri ci dovrà essere una zona di raccolta rifiuti, in modo che i corridori possano liberarsi delle borracce. Si è parlato poi molto degli sprint e, già nel 2021, verranno stabilite le transenne da utilizzare, che saranno decise dopo un consulto tra esperti e parti interessate, che continueranno a dialogare anche nel 2022.

Sarà rivista la segnaletica e tutti i mezzi che accompagnano la corsa (moto, ammiraglie, elicottero tv, ecc.) riceveranno sanzioni più pesanti in caso di infrazioni. Tutte queste decisioni sono accompagnate anche dalla nascita all’interno dell’UCI della figura del Safety Manager, che dovrà occuparsi di supervisionare sulla sicurezza delle corse del calendario UCI. Il ruolo è stato affidato all’ex pro Richard Chassot, anche organizzatore del Giro di Romandia.

Aumenteranno poi anche le sanzioni per i corridori che terranno comportamenti pericolosi, come lanciare borracce in strada o all’interno del gruppo (Geraint Thomas all’ultimo Giro d’Italia ha fatto le spese di un episodio del genere) o tenere in bici posizioni pericolose (sarà vietata ad esempio quella tenuta in discesa da Matej Mohoric e resa celebre anche da Chris Froome con un successo di tappa al Tour). L’UCI ci ha tenuto poi a sottolineare il suo impegno per la sicurezza dei corridori, ricordando anche il protocollo per le commozioni cerebrali.

Dopo aver confermato il suo sostegno al CIO in vista di Tokyo e aver celebrato il gran successo di pubblico del mondiale di ciclocross conquistato da Mathieu van der Poel, la massima istituzione del ciclismo mondiale ha voluto anche ricordare il proprio impegno nello sviluppo sostenibile, dichiarando di voler intraprendere e promuovere azioni favorevoli per l’ambiente.

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